venerdì 19 giugno 2009

Non vi lascerò orfani

di Daria Bignardi - Mondadori

Dopo le prime 60/70 pagine l'unico pensiero che avevo era: ma perché? Perché ha scritto un libro così? Dopo ho capito, e credo molto bene.
Due le chiavi interpretative che individuo in questo libro.
Prima - Il libro della Bignardi è un pellegrinaggio. Ma non un pellegrinaggio di festa, dove si viaggia, si prega e si è sintonia con Dio. No, un pellegrinaggio in cui si si deve espiare tutte le colpe, tutti gli errori, tutte le 'cattiverie'. Un percorso per rendersi puri, in cui si soffre. E' una sorta di 'autofustigazione' virtuale che si attiva spesso dopo la morte di un congiunto, in particolare dopo la perdita dei genitori. E' una sorta di risoluzione finale. E il rapporto conflittuale che la Bignardi descrive nelle sue pagine lo conferma.
Seconda - Quando se ne va tua madre per sempre, almeno così l'ho vissuta, hai voglia di ricordare. Tanto. Tutto. E allora apri cassetti, riguardi foto che non ricordavi di avere, riallacci rapporti con parenti dimenticati, parli del passato con fratelli. Tutto serve a far rivivere la tua vita passata con chi ormai non c'è più. Ti fa sentire bene parlarne, ricordare.
Questa seconda interpretazione ha salvato il libro ai miei occhi.
Lo sapessi fare, lo farei anch'io.
Il libro è molto asciutto, lascia poco all'emozione. E' questa la sua forza.

1 commento:

  1. Anche se sono coetanea di Daria ho sentito un dolce trasporto verso la sua mamma, nevrotica, ansiosa ma teneramente mamma....escludo che possa aver mai provato nessuna, seppur sana ,gelosia per la sua figlia più bella del mondo...oltretutto senza togliere nulla all'autrice ritengo che Giannarosa se non le avesse fatto 'impressione' avrebbe saputo scrivere sicuramente un libro migliore...ma tutto ciò che avrebbe saputo scrivere lo ha portato via con se insieme, forse, a tante verità non raccontate pur di lasciare libere le sue amate figlie di vivere al di là della sua vita.....un libro da leggere perchè ogni vita che si ha il coraggio di raccontare in quella vita c'è un testamento d'amore che ci appartiene.... gabriella

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